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Il tema di questo articolo è particolarmente interessante: ti parlerò dei (relativamente) nuovi ETF Bilanciati che potremmo anche chiamare ETF di ETF (scopri perché).

Questi ETF bilanciati sono solo relativamente nuovi perché i primi usciti hanno ormai qualche anno di vita, ma è solo nel 2021 che hanno iniziato veramente a prendere piede e molte case di gestione si stanno via via adeguando alla moda del momento.

Nel 2017, alla nascita di RendimentoFondi siamo andati in tour in varie città italiane e all’epoca avevamo detto “Gli ETF, nati con l’intento dichiarato di annientare i fondi comuni di investimento, alla fine, stanno facendo di tutto per assomigliare sempre di più a loro”.

Gli ETF Terminator

Per la serie: se non riesci a batterli ti ci allei, o quanto meno cerchi di imitarli.

E’ indubbio infatti, che i fondi comuni di investimento sono da sempre il punto di riferimento per il risparmio gestito.

Gli ETF però, strada facendo, hanno sentito sempre più stretto il loro essere “replicanti passivi”. Da qui sono nati prima gli Smart Beta:

Leggi articolo Smart Beta 1

Leggi articolo Smart Beta 2

Guarda il video sul nostro canale YouTube sugli Smart Beta

Poi da ultimi gli ETF bilanciati hanno letteralmente sparigliato le carte in tavola.

Per anni ci siamo lamentati del fatto che mancasse un’alternativa ai fondi bilanciati e dunque eccoli finalmente!

Ti parlerò nello specifico del Vanguard Lifestrategy e dell’Xtrackers Portfolio.

Meglio dunque gli ETF o i fondi attivi?

Scopriamolo insieme!

Cosa sono gli ETF Bilanciati o ETF di ETF

Come detto pocanzi, gli ETF Bilanciati non sono una vera e propria novità.

In termini pratici sono immaginabili come delle scatole, dei contenitori, o meglio, potremmo definirle delle gestioni.

Il gestore acquista per voi un portafoglio diversificato di altri strumenti creando così un portafoglio bilanciato in base al grado di rischio, coerente appunto con gli obiettivi di investimento e la propensione al rischio dell’investitore.

Questa scatola, in soldoni, per te significa che in portafoglio avrai un unico strumento, con un solo ISIN, non dovrai preoccuparti delle varie minus o plus dei sottostanti, né della loro gestione, penserà il gestore a fare tutto.

Da qui deriva la definizione di ETF di ETF.

Vediamo come si traduce in pratica l’allocazione in base al rischio.

Prendiamo come esempio i neonati ETF Vanguard Lifestrategy

Puoi scegliere diversi gradi di rischio, se scegli il life strategy 20% VNGA20 IE00BMVB5K07 allora otterrai un portafoglio fortemente difensivo, composto per il 20% di ETF azionari e il restante 80 in ETF obbligazionari.

Poi ci sono altri fondi, grazie ai quali potrai alzare la percentuale di azionario fino al Lifestrategy 80%.

Attualmente, gli ETF di ETF in vendita sul mercato italiano sono il Vanguard appena descritto, il quale però è stato introdotto sul mercato veramente da troppo poco tempo, quindi difficile da giudicare e l’Xtracker Portfolio LU0397221945 che invece ha uno storico più lungo ma ha una unica allocazione possibile 60% azionario globale e 40% obbligazionario.

Mettiamo a confronto gli ETF Bilanciati con i Fondi Bilanciati

Come abbiamo detto all’inizio, questi prodotti assomigliano tantissimo ai fondi comuni di investimento, allora semplicemente, proviamo a confrontarli proprio con i fondi comuni bilanciati.

WOW è la prima volta che si può davvero confrontare un fondo con un ETF.

Uso il plurale, ma il confronto verrà fatto unicamente con l’Xtracker portfolio poiché, come detto, il Vanguard lifestrategy è giunto sul mercato solamente da pochi mesi.

Guarda il video per vedere il confronto completo tra ETF bilanciati e fondi bilanciati.

Per operare un confronto abbiamo usato, dopo averli opportunamente ricercati nelle nostre tabelle Trendycator e averli ordinati per ETI, i seguenti fondi comuni di investimento e il seguente ETF:

ISINNomeSicavCategoriaValuta
LU0171283459BGF Global Allocation A2 EURBLACKROCKDiversificati ModeratiEUR
LU0397221945Db X-Trackers Portfolio Tr Ucits ETFDbFLESSIBILEEUR
LU0583242994MFS Meridian Funds Prudent Wealth A1 EURMERIDIANBilanciati Aggressivi USDEUR
LU1253867508Pharus SICAV – Trend Player Class A EUR AccPHARUSBilanciati Flessibili EUR – GlobaliEUR
AT0000785381Raiffeisen Bilanciato Sostenibile R EURRAIFFEISENDiversificati Euro ModeratiEUR

E’ stato sufficiente infine operare un confronto omogeneo grazie al tool di confronto grafico messo a disposizione da CircoloInvestitori.

ETF bilanciati vs fondi bilanciati confronto. Fonte CircoloInvestitori.it

Dal grafico si vede come sia possibile, in determinate condizioni, per il team di gestori del fondo, mettere quel pizzico in più di esperienza che serve per fronteggiare gli avventi avversi del mercato.

In conclusione allora quali sono i vantaggi degli ETF bilanciati?

E’ facile, ancora una volta, seguendo la tradizione degli ETF puntare il riflettore sui costi, l’Xtracker ha un TER dello 0.70%, che già è eccezionale, mentre il Vangard addirittura dello 0.25% annuo! 

Venghino signori venghino, tra poco ci pagheranno per detenere in portafoglio un ETF!

Al contrario, i fondi che abbiamo visto prima si aggirano fra l’1,30 al 2%, dunque sicuramente costi decisamente più alti.

Non dimentichiamoci però che il NAV dei fondi, ovvero la curva dei profitti, è già comprensiva del TER pagato, quindi non è un prezzo aggiuntivo che andrai a pagare ma quello che vedi, in termini di performance, lo comprende già.

A tal proposito ti invito a vedere questo mio video sul nav dei fondi di cui ti metterò il link anche in descrizione. 

Sì, ma come fanno ad avere costi così bassi?

Beh ovviamente perché i fondi sottostanti sono sempre loro e ovviamente non li devono acquistare. Quindi, diciamo che gli piace vincere facile.

Quali possono essere a questo punto le possibili critiche agli ETF bilanciati?

Senz’altro l’aspetto più penalizzante rimane ciò che loro stessi dichiarano nei prospetti informativi.

Allocazione globale statica del portafoglio, ponderata in

base alla capitalizzazione di mercato. periodicamente ribilanciata.”

Cosa significa questo?

Beh molto facile, i gestori degli ETF hanno sicuramente creato una nuova prodotto altamente concorrenziale nei confronti dei fondi, ma allo stesso tempo si sono un pochino legati le mani e se indaghiamo bene anche più dei fondi stessi.

Ricordiamo, come abbiamo detto più volte nei nostri video che una caratteristica dei fondi comuni di investimento è proprio il mandato di gestione, ovvero, un fondo comune azionario in anni di cali persistenti delle borse certo non possono crescere a 45 gradi perché il mandato gli impone di rimanere azionari.

A tal proposito, ti invito a guardare questi due video che ti propongo, nei quali abbiamo analizzato le peculiarità dei fondi e degli ETF messi a confronto. 

Tre motivi per preferire un ETF.

Tre motivi per preferire un fondo comune di investimento.

Però, se leggiamo nelle pieghe del regolamento, sotto questo aspetto i fondi comuni sono addirittura avvantaggiati.

Sì perché è senz’altro vero che i gestori (dei computer) degli ETF ogni x mesi ribilanciano il portafoglio, ma è altrettanto vero che, come abbiamo visto in precedenza, per contenere i costi faranno sempre e solo ruotare i loro ETF all’interno (della scatola) e senza poter rompere quel vincolo indissolubile dell’80% di azionario in portafoglio.

Sotto questo punto di vista invece il gestore di un fondo comune di investimento ha le mani molto più ibere.

Il punto cruciale sta nel fatto che i gestori dei fondi non solo possono spaziare veramente in tutto il mondo comprando azioni, ETF, future, altri fondi etc. ma possono anche detenere una larga fetta del capitale del fondo in liquidità.

Cosa che purtroppo l’ETF non può fare.

Quindi, se il mercato scende loro letteralmente non possono far altro che seguire il mercato tornando a loro malgrado ad essere replicanti passivi, non di un singolo sottostante ma di un basket; ai fini pratici cambia ben poco.

Quindi come sempre l’invito di RendimentoFondi è quello di andare a fondo nelle cose, non fermiamoci all’apparenza.

È vero che oggi questi ETF rappresentano un prodotto davvero innovativo, è vero che dal 2005 non ci sono più stati periodi di calo dei mercati durati anni, ma possiamo pensare oggi che non torneranno mai più?

Sicuramente, se tornerà una turbolenza più o meno marcata sui mercati, i gestori dei fondi, che sono persone e non macchine, avranno qualche arma in più al loro arco.

Quali possono essere le conclusioni finali su questi strumenti?

Senza dubbio possiamo affermare che ogni considerazione oggi definitiva oggi sarebbe azzardata per il semplice fatto che sono degli strumenti di recente introduzione sul mercato.

In questo articolo abbiamo messo fuoco le peculiarità degli ETF bilanciati andandole a confrontare con i cugini fondi bilanciati.

Il consiglio finale, come sempre, è quello di utilizzare una metodologia, come il Trendycator per gestire le future fasi di drawdown che prima o poi capiteranno. 

Buon CircoloInvestitori!

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Dr. Walter Demaria Laurea in Psicoeconomia, è uno dei più noti consulenti finanziari italiani. E’ tra i fondatori di Rendimento Fondi ed è editorialista di diversi quotidiani finanziari. Insieme a Massimo Gotta ha pubblicato “Investire in obbligazioni”, Trading Library, 2013, che è ad oggi un best seller tra i testi che si occupano in maniera operativa dell’investimento in obbligazioni. Ha un approccio ai mercati di tipo quantitativo e ha ideato il modello Trendycator che applica quotidianamente nella sua professione.

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