Stiamo entrando in un momento davvero cruciale per l’indice americano Nasdaq, e di converso anche per il resto del mondo perché quando scende l’America si sa che tutti la prendono come scusa per incassare.
Il rimbalzo sulla media mobile a 200 periodi è ormai storia, così come il rialzo storico che ne è conseguito.
Adesso però siamo ad un nuovo punto cruciale, tanto quanto lo era la media mobile che poteva sancire la fine del ribasso o l’inizio di una discesa epocale.
Questo momento è altrettanto importante perché l’indice Nasdaq si trova a ridosso dei massimi, a questo punto possono accadere due cose, entrambi fondamentali: potrebbe superarlo e generare un nuovo PEAK superiore al precedente, o potrebbe scendere prima del superamento creando una sequenza di picchi decrescenti.
Osserviamo graficamente il Nasdaq, ricordando che la medesima analisi è valida anche per S&P 500 o Down Jones aventi andamenti grafici monto simili.

In un normale ciclo rialzista le borse si muovono secondo un alternarsi di massimi e minimi crescenti.
Come si vede nella figura proposta i momenti di ribasso sono temporanei e ascrivibili ad una normale alternanza tra accumulazione e distribuzione degli operatori. Tali momenti di temporaneo ribasso vengono anche chiamati in gergo “swing”.

Al contrario, in un ciclo ribassista i massimi e i minimi si susseguono con una alternanza decrescente.

Una fra le figure più conosciute dell’analisi tecnica è denominata “doppio minimo” e “doppio massimo” nella quale i massimi non si distribuiscono più secondo uno schema crescente o decrescente, ma in forma orizzontale.

Come si sviluppa un doppio massimo
Come è possibile osservare, la figura si sviluppa in cinque step: un massimo (1), un minimo relativo (2), un ritorno dei prezzi verso il precedente massimo (3), a questo punto l’interpretazione non è univoca: il massimo si può presentare come perfettamente allineato, oppure poco coltre o fermarsi poco prima.
Il doppio massimo o minimo considerato perfetto è quello che finisce esattamente a pari livello, ma come detto la Borsa non si muove secondo schemi precisi, dunque questo minimo o massimo può essere leggermente violato.
Se poi in concomitanza con tale livello si manifesta una figura di inversione tanto meglio: un caso emblematico di questa configurazione si è verificato sul WTI a fine 2016 dove in concomitanza con il doppio minimo si è manifestato anche un Bottom e una candela dalla shadow allungata.

Nel caso si prendessero in considerazioni doppi massimi o minimi su azioni, sarebbe utile anche osservare come si muovono i volumi, generalmente sul secondo massimo i volumi devono essere in calo, denotando un calo di interesse da parte dei compratori o dei venditori.
Analisi Nasdaq
Come detto, questo è un momento davvero cruciale per l’indice americano Nasdaq perché se osservate il grafico reale con quello schematizzato sono molto simili e in questo momento si trova esattamente nel punto 3, a ridosso dei massimi.
Ormai hai capito, un massimo uguale al precedente, o peggio di poco inferiore andrebbe a delineare una figura di inversione e conseguentemente un ciclo di tipo ribassista. Viceversa, un superamento con forza del massimo anche seguito da uno storno farebbe meno paura perché sarebbe inquadrabile come una semplice correzione di un ciclo primario rialzista e di notevole intensità.
Molto importante quando si analizza un grafico è anche l’osservazione delle lunghezze temporali dei cicli.
Torniamo ad osservare il grafico del Nasdaq, dal precedente massimo datato 28/09/2019 al picco sono passati 3 mesi, per tornare allo stato attuale dal minimo di dicembre siamo a 4 mesi; dunque un ciclo si è sviluppato in 4 mesi. Se adesso la borsa dovesse tornare a scendere dovremmo attenderci uno sviluppo che ci porterebbe temporalmente almeno fino al quarto trimestre dell’anno.